sabato, marzo 29, 2008

Liberiamo i paperini

Non l'ho trovato io, stavolta sono stata trovata. Ed è stato un incontro sorprendente quello con Paper Rabbit che si autodefinisce "Papero di lago nella terra dell'asciutto".
Consiglio a tutti i paperofili un giro nel suo blog popolato da numerosi paperotti di pelouche.
Non ho ancora ben capito la storia della lotta tra anatre e papere, probabilmente verrà chiarita più avanti, ma le storie di Brioscino, Piccolo Lord, Lord Paper, Comandino &c. sono divertentemente surreali.
Eccovene un assaggio:

In ogni Canneto, quali che siano le sue dimensioni, funziona una Scuola Grande per i paperini: la chiamiamo Grande non perché lo sia, in realtà, ma perché è una cosa bella andare a scuola, ed è un bene che i paperini ci possano andare.

Chissà, tante cose possono accadere: una mareggiata può distruggere un canneto di estuario, e così i paperi di mare e di fiume devono migrare verso un lago; o un attacco di anatre devasta un canneto di lago, e bisogna ripiegare verso un fiume. Oppure, un’onda più alta delle altre porta via la paperina che ami, e tu la vedi ormai al largo, contro la sua volontà, sfinita, e sai che non potrà tornare più; oh, tante cose possono capitare! Qualunque cosa accada, un giorno dopo l’altro, stagione dopo stagione, da un lago a un fiume o da un canneto a un altro, la nostra lingua e la nostra poesia paperese, il nostro canto paperile - così bello e dolce, quasi triste, molto allegro a volte, ma più spesso malinconico, fatto di lontananze e onde, di spuma di lago e di fiume, di un oscillare leggero di cime di canna lacustre - ecco, questa è la nostra patria.
tratto dal blog Liberiamo i paperini

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